Il 24 giugno 2011 e` stato il trentesimo anniversario delle apparizioni della Vergine Maria a Medjugorje, sulla collina del Pordbrdo (in croato “collina delle apparizioni”). Oltre trent’ anni fa, giorno della festa di San Giovanni Battista, due ragazze adolescenti decidono di fare una passeggiata verso la collina del Crnica. Ivanka, 15 anni compiuti da tre giorni, e` la prima a vedere colei che chiama subito “Gospa” che in croato significa Madonna. Mirijana e` insieme a lei, ma in un primo momento non le crede. Subito Ivanka insiste e la convince ad andare verso quella luce sulla collina. Arriva anche la piccola Milka che stava cercando le sue pecore; tutte e tre si avviano verso la cima.
Le tre ragazze ora la vedono: una Signora bellissima, molto giovane, con un bambino in braccio, sembra sospesa nell’aria. In quel momento arriva anche Vicka che stava cercando Ivanka e Mirijana, ma vista la donna circondata di luce, scappa dalla paura. Durante la sua fuga Vicka si imbatte in altri due ragazzi, Ivan Ivankovic e Ivan Dragicevic; Vicka, trafelata e ansimante, chiede ai due di accompagnarla sulla collina, ma i ragazzi, alla vista della Gospa fuggono e le ragazze rimangono pietrificate senza il coraggio di avvicinarsi. Dopo le ore 18.00 la Signora scompare.
Le famiglie dei ragazzi, che non sono restie a credere, sono preoccupate per l’eventuale diffondersi della notizia (all’epoca il regime comunista della ex Jugoslavia vietava anche di mettere le luci a Natale).
Il parroco di Medjugorje, Padre Jozo Zovko, e` scettico e si mette a pregare per essere illuminato, proprio nella stessa chiesa di San Giacomo che accogliera`, in seguito, milioni di fedeli. Lo stesso, nella chiesa vuota, sente chiaramente una voce che gli dice:” Esci e proteggi i ragazzi!” Padre Jozo apre la porta della chiesa e vede i 6 ragazzi affannati che cercano aiuto perche` ricercati dalla polizia; subito li nasconde nella canonica. Da quel giorno la canonica della chiesa diventa, anch’esso, luogo delle apparizioni. Il parroco, per tale gesto di generosita` nei confronti dei veggenti subira` il carcere, anni di minacce e torture, ma non mettera` piu` in dubbio la presenza di Maria a Medjugorje.
Intanto, il regime jugoslavo teme un complotto clerico-nazionalista e interroga i veggenti sottoponendoli anche a duri esami di perizia psichiatrica. I ragazzi vengono dichiarati sani di mente.
Non contenti di cio`, le milizie conducono i giovani al reparto psichiatrico dell’ospedale di Mostar, il giorno seguente. Vengono tutti rinchiusi fra i malati di mente e all’obitorio fra i cadaveri in decomposizione, dove il fetore e` reso insopportabile dal grande caldo estivo.
La psichiatra che dovra` relazionare e` di credo mussulmano, dr.ssa Mulija Dzudza, indicata come un osso duro. Tuttavia, alla fine cedera` di fronte alla determinazione dei sei ragazzi che sembrano non spaventarsi di nulla, compreso il piu` piccolo, Jacov, che ha solo 10 anni.
I capi del regime, pero`, non si danno per vinti, adottano altre strategie per allontanare i ragazzi dalla “Gospa”; due donne hanno il compito di condurli lontano dalla collina e li fanno salire in macchina. La Gospa, all’ora stabilita, appare dove sono i ragazzi; le due donne, al servizio del regime, assistono all’estasi dei fanciulli e ne rimangono esterrefatte.
La polizia del regime prende, nei giorni successivi, Ivanka, Marja e Vicka e le nasconde nel furgone, ma anche la` dentro le ragazze hanno l’apparizione di Maria che le rassicura dicendo di non volerle abbandonare.
Giocate tutte le carte, la polizia impedisce l’accesso alla collina, ma non riesce ad arginare il fenomeno perche` la “Gospa” sara` sempre presente e raggiungera` i sei ragazzi dovunque si trovino.
Da allora la Vergine Maria mensilmente, ad alcuni di loro giornalmente, da` i suoi messaggi di speranza, di amore e pace al mondo intero attraverso i suoi prescelti. A loro ha rivelato 10 segreti che riguardano l’umanita`,essi saranno enunciati da Padre Petar Ljubcic, scelto da Mirijana, tre giorni prima che accadano.
I segreti non sono minimamente svelati dai veggenti, essi hanno solo detto che i primi due contengono un’ammonizione e un avvertimento ai fedeli di Medjugorie, il terzo e` un segno visibile e indistruttibile che apparira` sul Pordbrdo come prova delle apparizioni; il settimo segreto e` un preludio di un avvenimento grave, ma che si sta mitigando, grazie alle preghiere dei devoti della Regina della Pace.
Padre Petar considera i segreti un aiuto di Dio che cerca, attraverso Maria, di attirare a se` un’umanita` che gli sta voltando le spalle, mentre dovrebbe prendere coscienza del dono della vita e curare la salute dell’anima.
Come ha detto piu` volte la Regina della Pace nei suoi messaggi: ” Dio esiste, senza di Lui non andrete da nessuna parte, ma solo verso la perdizione eterna”.
Il piccolo villaggio di Medjugorje, sperduto in una vallata tranquilla, circondato dalla collina del Podbrdo e dal monte Krizevac, rimane un paese dove i divertimenti mondani non esistono, anche se con il passare del tempo il piccolo paese di allora si è trasformato, ingrandendosi notevolmente per accogliere la gran massa di fedeli in continuo aumento. Tuttavia, si percepisce una una grande serenita`; i suoi abitanti, insieme ai pellegrini, riempiono giornalmente la chiesa di San Giacomo dove pregano con fervore in attesa dell’apparizione di Maria, alle h.18.40 (ora legale). In quel momento preciso, al suono della campana della chiesa, tutti s’ inginocchiano, un silenzio assoluto saluta la Regina della Pace. E` un’esperienza da vivere, che riempie il cuore di gioia, facendoti sentire parte integrante di un grande mistero, quello della vita stessa.
Quel paesino, visto dalla collina del Podbrdo, mite e rimasto nell’umilta` originaria, sembra addormentato alle prime luci dell’alba, ma un grande evento lo circonda, quello della venuta della Vergine Maria che ci esorta a credere nella nostra fede, accompagnandoci da oltre 30 anni con i suoi consigli amorosi.
La chiesetta bianca di San Giacomo, che si staglia sul cielo azzurro, infonde una pace interiore indescrivibile.
Anche per chi e` agnostico, quell’oasi di pace non puo` rimanergli indifferente, sembra di rivivere il passato, nella semplicita` e nella schiettezza di un tempo ormai remoto, il cui ricordo ora fa sorridere, ma a cui tutti tendiamo nel nostro inconscio. Le rimembranze della fanciullezza trascorsa si affacciano alla mente, tempo in cui i frenetici e violenti giochi tecnologici non turbavano la sua serenita`; lieti periodi di giochi all’aria aperta, all’insegna di una spensieratezza e di un’innocenza, ormai perduta.
La salita del Pordbrdo e` rimasta intatta, non ci sono tracce della modernita`, del cemento che ci opprime giornalmente, non esiste neanche il sentiero per arrivare in cima alla collina, ma solo pietre consumate dal passaggio incessante dei pellegrini.
Un luogo di preghiera e di serenita`, che accoglie tanti esseri umani di buon cuore che, fedeli agli insegnamenti di Maria, pregano per preservare la pace nel mondo, in serio pericolo a causa dell’incessante e, sempre crescente, sete di potere e di crudelta` del genere umano.
Concludo questa breve sintesi del grande e piu` profondo evento di Medjugorje con il messaggio della Regina della Pace, nel suo trentesimo anniversario delle apparizioni:
“Cari figli, ringraziate con me l’Altissimo per la mia presenza con voi, gioioso e` il mio cuore guardando l’amore e la gioia che avete nel vivere i miei messaggi. In molti avete risposto, ma aspetto e cerco tutti i cuori addormentati affinche` si sveglino dal sonno dell’incredulita`, avvicinatevi acora di piu`, figlioli, al mio Cuore Immacolato perche` possa guidarvi tutti verso l’eternita`. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.
Gabriella Gagliardini